MAGAZINE EFM N. 31 (ANNO 2020).

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EDITORIALE

Il 2020 è stato un anno molto particolare e sicuramente la pandemia e tutto quello che ne è derivato lo hanno contrassegnato in modo indelebile nel bene e nel male. Il settore ittico non si è mai fermato e ha mostrato in modo ancora più evidente tutte le sue fragilità ma ha anche spinto un buon numero di produttori, trasformatori, distributori, ristoratori e tutto il settore della logistica a reagire rapidamente ricercando formule nuove per adeguarsi al nuovo mercato …quello in particolare degli acquisti on line, delle consegne at home, dei piatti pronti, di prodotti ittici innovativi ma sostenibili, etici, una riduzione della filiera, ecc. Insomma è in atto una riorganizzazione del “sistema ittico o meglio è stata accelerata quella che era la sua naturale evoluzione e questo, per chi saprà coglierlo, potrà rappresentare un futuro più ricco di soddisfazioni a tutti i livelli. Così da questo numero, come già sto facendo sul mio Blog “InforMare” abbiamo inserito una nuova rubrica “Case study” dove promuoveremo modelli ittici che si distinguono per scelte particolarmente innovative e sostenibili come la ricciola oceanica prodotta con il sistema di acquacoltura a ricircolo. Promuovere modelli positivi è fondamentale per informare e formare chi è del settore sulle nuove opportunità e idee utili a migliorarci e anche per dare spunti validi a chi magari opera nello stesso settore e si sta domandando come potere fare un salto di qualità o comunque competere in modo ancora più virtuoso. Eurofishmarket dedica questo numero unico per il 2020 a rispondere a tre temi che a nostro parere stanno particolarmente a cuore al settore ittico e sui quali c’è attualmente una forte pressione mediatica ma anche un problema di corretta gestione da parte degli OSA e degli Organi di Controllo. Dunque troverete un approfondimento aggiornato utile a rispondere sul potenziale rischio da Covid-19 sulla sicurezza alimentare; una analisi dell’attuale quadro giuridico e delle recenti scoperte scientifiche in merito al Norovirus e alla sua presunta ma non normata carica infettante nelle ostriche; la ormai prossima possibilità di potere autocertificare anche tutti gli allevamenti europei per quanto riguarda la deroga a non dovere congelare il prodotto di acquacoltura destinato ad essere consumato crudo. Per questo abbiamo anche scritto al Ministero della Salute, insieme alla SIMeVeP, perché sia chiarita la validità della autocertificazione norvegese ancora oggetto di incomprensione da parte di alcune autorità di controllo.