EFM 35 – (nr 1 – anno 2023)

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MAGAZINE EFM N. 35 (nr 1 – ANNO 2023).
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EDITORIALE

Spesso i produttori, in particolare i pescatori ma anche gli allevatori, non sono organizzati in consorzi o in organizzazioni di produttori e/o non sempre questi “gruppi” funzionano nel concreto ma facilmente ancora prevale l’individualismo. Non sempre i produttori sono organizzati per la vendita all’ingrosso nella modalità richiesta dal settore distributivo dalla logistica, alla tracciabilità, alla contabilità, ecc. Questo penalizza la partenza della cosiddetta “filiera corta” e il fatto che i produttori, se non hanno uno sbocco immediato nel mercato all’ingrosso locale o attraverso accordi diretti con ristoranti e ambulanti, hanno bisogno di uno o più intermediari per vendere il loro prodotto. Così la situazione produttiva è in costante fermento e cambiamento negli ultimi anni. Sono numerosi gli spot e gli slogan che si leggono soprattutto sui social in merito al “Mangia italiano”, “Sostieni il pesce italiano”, ecc. promosse da singole realtà o associazioni di categoria e anche il Governo sta valutando strategie a sostegno del settore. Io confido nelle Istituzioni per quanto riguarda l’affiancare questo importante settore attraverso tutta una serie di misure e so che Associazioni di Categoria importanti si stanno già muovendo per molti aspetti prioritari e relativi alla crisi in atto. Ma oltre che a farlo sopravvivere è necessario ridare vigore alle nostre produzioni ittiche e per questo serve nel più breve tempo possibile una riorganizzazione e strutturazione del mercato produttivo e, contemporaneamente, la creazione di alleanze con il settore distributivo e della somministrazione ma con patti chiari, concreti e affidabili tra le parti. Dunque si potrebbero meglio valorizzare sia i nostri prodotti ittici sia le nostre produzioni di eccellenza. A tale proposito tema centrale di questo numero sarà un’indagine da noi realizzata per Federop.it che ha analizzato numerose Organizzazioni di produttori ed è stata mirata a raccogliere ad analizzare un numero significativo delle stesse per iniziare a verificarne le opportunità future per salvaguardare la sopravvivenza del settore ittico italiano. Comprendere le criticità e il valore aggiunto delle Organizzazioni di Produttori della Pesca e dell’Acquacoltura riconosciute presenti sul territorio nazionale è davvero strategico per comprendere i futuri spazi utili a valorizzare al meglio le loro produzioni anche in vista delle numerose sfide attuali e future che attendono questo settore. Sarà determinante dunque per le OP, partendo anche da una corretta analisi delle attuali criticità, prefissarsi degli specifici obiettivi e mirate strategie aziendali da condividere all’unanimità tra tutti i soci della OP sia per rilanciare il ruolo delle stesse OP ma anche per preparare un terreno fertile alle generazioni future che si approcceranno a questo settore. Oltre a tutto quanto suddetto le parole chiave saranno anche quelle di ricambio generazionale, formazione ed una sempre migliore strutturazione delle Organizzazioni di Produttori che dovranno porsi sul mercato sempre più come imprese vere e proprie utili a soddisfare dalla produzione alla commercializzazione del proprio prodotto valorizzandolo al massimo anche attraverso il racconto del proprio sistema produttivo, del proprio territorio (ittiturismo, pescaturismo, DOP, IGP, ecc.) e della qualità straordinaria del proprio prodotto. Le Organizzazioni di produttori a tale scopo, anche per migliorare sempre più la marginalità del proprio prodotto, oltre ad attuare tutte le strategie di innovazione e comunicazione suddette dovranno anche sapere fare rete tra loro nella stessa Regione e tra loro, per le specie che rappresentano, a livello nazionale al fine di accrescere il valore percepito e reale di “made in Italy” anche per quanto riguarda i prodotti ittici e per presentarsi al mercato internazionale con una immagine più solida e competitiva dal punto di vista della qualità, dell’eccellenza e della sostenibilità. Da tecnica specializzata nel settore ittico, da imprenditrice rodata ma soprattutto da grande, grandissima fan di questo magnifico settore e dell’Italia, vorrei concludere facendo un appello a tutti coloro conosco e che possono decretare davvero il successo e l’insuccesso dei prodotti ittici nazionali e dunque del nostro sistema produttivo a loro legato: “non aspettate fondi, finanziamenti…o almeno non aspettate solo questi ma scegliete nel vostro settore un modello vincente che vi convince, contattatelo e fate squadra. Ne sarà contento e vi ringrazierà”. Se non ne siete convinti scriveteci…

 

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